Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Manuale Seicento-Settecento

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Argan, Giulio 50 occorrenze

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scopo della rappresentazione non è di meglio conoscere l’oggetto che si rappresenta, bensì di impressionare, commuovere, persuadere. A che cosa? A

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del Seicento presenta una larghissima gamma di fenomeni fortemente differenziati. Poiché non si tratta più di realizzare forme che abbiano un valore

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La fortuna della pittura di genere discende dalla necessità di documentare con il vivace realismo dei particolari la verosimiglianza delle visioni

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La prima opposizione al formalismo tardo-manieristico si manifesta come opposizione alla cultura romana da parte di una cultura «lombarda» o più

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L’attività degli specialisti tuttavia non dà luogo a classi incomunicanti; non di rado infatti diversi specialisti intervengono nella medesima opera

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del Veronese. È un’operazione culturale importante e non soltanto per la diffusione di quei testi che, così, diventano il fondamento primo della

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L’Elemosina di San Rocco (1595 c.) fissa un tipo nuovo di quadro storico-religioso. Annibale si oppone al pietismo di Ludovico: il cristianesimo è

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Con Agostino, Annibale si accosta al Correggio e ai veneti. Se nella Comunione di San Girolamo Agostino fa opera di analisi, nella madonna di San

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Crocefissione di San Pietro: null’altro che la meccanica della croce sollevata a forza di corde e di spalle. La macchina della morte si è messa in

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Martirio di San Matteo: l’evento storico-drammatico è ridotto alla cruda realtà di un atto di violenza, un assassinio; Si sa dalle fonti che il

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Paolina di Michelangiolo. Sono i due momenti salienti della vita spirituale; ma questo significato ideale non è espresso nella solennità della

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La religiosità del Caravaggio è in rapporto con le più schiette correnti religiose del tempo. Di fronte alla minaccia dell’eresia, v’era chi

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critici del Seicento, il Caravaggio apre la via alla pittura di genere, specialmente alla natura morta; egli stesso affermava che non v’è differenza

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Nel 1605 Rubens termina le tre tele da porsi nella cappella maggiore della chiesa gesuitica della Trinità di Mantova: i due laterali raffigurano il

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I critici del Seicento fanno discendere, dal Caravaggio la pittura di genere: una pittura, cioè, che non mira alla visione universalistica della

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Ribadisce questo legame il veneziano CARLO SARACENI (1585 c.-1620), che si collega alla prima fase romana del Caravaggio, si preoccupa di dare cause

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atteggiamento di rigore: nei confronti del Caravaggio ma anche, sotto sotto, del largo, liberalissimo classicismo di Annibale. Afferra la portata

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gran parte della sua educazione dei sentimenti. Entro i limiti della ragione e del dovere il sentimento, che non trova sfogo nell’azione, si compiace di

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Anche nei confronti di Annibale ha le sue riserve. In un quadro mitologico, Atalanta e Ippomene, inscrive le due figure in corsa in una precisa

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È dunque più che una crisi di slancio poetico, l’inizio di quella nuova fase che condurrà il Guercino «alla formulazione di uno stile classico al

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La scultura romana del tardo Manierismo è abbondante, ma di qualità limitata. Ai molti scultori, per lo più ticinesi, che lavorano a Roma si chiedono

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, meditativo: nella Madonna annunziata di Orvieto (scolpita nel 1608-1609, tre anni dopo l’Angelo annunziante, del 1603-05) tanto lima e tormenta lo schema

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Non solo nel Bernini ma in tutta la cultura del secolo alla prospettiva universalistica e ottimistica fa riscontro l’angoscia di una realtà ben

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Le navate, con la loro corsa prospettico-luministica, raccordano lo spazio esterno, aperto, con la zona piena di luce alta e costante, quasi astratta

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Il movimento è ritmo, non simmetria. Instaurato il principio di una spazialità in movimento, nulla impedisce di immaginare una rapida fuga

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Numerosi i progetti, anche inattuati, di interventi nella determinazione della figura classico-moderna di Roma: demolizioni e ricostruzioni, riforme

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Quando, nel 1646, viene incaricato di restaurare in tutta fretta la basilica di San Giovanni in Laterano per il Giubileo del 1650, il Borromini si

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L’eleganza, la purezza del ritmo crescono col crescere della tensione interna. Il suo lungo tormento si avvicina all’epilogo: il restauro di San

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Con il Baldacchino di San Pietro (1624-33), il chiostro di San Carlo alle Quattro Fontane (1634-37) e il soffitto barberiniano (1633-39), sono già

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È allievo del Rainaldi CARLO FONTANA (1634-1714), autore di scritti importanti sulla basilica di San Pietro e sul corso del Tevere. Sono i due motivi

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; la Santa Susanna, nel coro di Santa Maria di Loreto, è un esempio significativo del suo classicismo cristiano, inteso come calore sentimentale

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Roma è stata, nel Seicento, ciò che Parigi sarà, nella prima metà del nostro secolo: il punto di convergenza di artisti di tutti i paesi. La figura

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Il quadro con cui si impone all’attenzione dell’ambiente romano è la Morte di Germanico, dipinto nel 1628 per Francesco Barberini: già il tema

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All'estremo opposto di questa pittura, che sostiene la visione 'ascetica con le regole della matematica, v’è la pittura di costume o di scene di vita

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. Accanto alla storia-poesia fiorisce infatti il «genere»: pittori di «lazzaroni» e di vagabondi, come MICCO SPADARO. (1609 c.-1675), di battaglie

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comunicazione visiva, il pennello di Luca-fapresto addirittura anticipa l’immaginazione creativa, anzi ne può fare a meno, ricorrendo all’inesauribile

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manieristica, essenzialmente baroccesca e toscana dello Strozzi: e che spiegano l'eccezionale vivacità di colorito e di tocco della sua pittura, fatta

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Il rinato interesse per la «buona pittura» non poteva non determinare ritorni di fiamma verso la grande tradizione cinquecentesca: PIETRO VECCHIA

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Nella storia dell’architettura spetta al Guarini il merito di avere definitivamente chiarito un’istanza che, anticipata dal Borromini, s’era

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Per dare a Torino il volto di una capitale europea, nel 1714 Vittorio Amedeo II fa venire FILIPPO JUVARRA (1678-1736), allievo di Carlo Fontana e già

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essere l'architetto della corte, e di una corte provinciale che fa di tutto per assomigliare a quella del re di Francia. La facciata di palazzo Madama

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Che questa tecnica inseparabile dall’invenzione stilistica sia il fattore dominante nel Juvarra e indirettamente provato dal diverso atteggiamento di

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Roma diventa una città alla moda, frequentata dal bel mondo di tutta l’Europa. Ha le rovine dell’antichità, il paesaggio «mitico» dei laghi, il

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La corrente del «barocchetto romano» fu incoraggiata da Benedetto XIII, che si servi di un modesto architetto di provincia, FILIPPO RAGUZZINI (1680

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A questa corrente borghese, che poteva fare di Roma una città comoda e moderna, pose fine Clemente XII, chiamando il fiorentino ALESSANDRO GALILEI

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Anche FERDINANDO FUGA (1699-1782) è fiorentino ma, fortunatamente, ha tutt’altre idee: si vede dal confronto della facciata di Santa Maria Maggiore

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esser altro, la concezione barocca. Un altro caso di «Barocco riformato», o di anticipazione neoclassica, è quello della villa Albani (dopo il 1747) di

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ANTONIO CANOVA (175 7-1822) è l’ultimo artista italiano di portata europea. Figlio di povera gente del contado veneto, è mandato giovanissimo a

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è profondo, spezzato, fatto di placche intensamente luminose e di profondi solchi neri? è un modellato che non dissolve la superficie, ma costruisce

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A Roma, il processo di idealizzazione si precisa come processo di sublimazione. Lo stesso Canova non parla di «invenzione» ma di «esecuzione sublime

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